VIVA LA CADORNA


 

Introduzione

L’area dell’ex Caserma Cadorna occupa uno spazio di oltre 8.000 mq ed è situata all’interno dell’antica cinta muraria di Arezzo, in una posizione di cerniera tra il tessuto storico consolidato e la città di nuova espansione.

Per oltre cinque secoli, malgrado la sua centralità, è rimasta isolata dal resto della città, prima come luogo conventuale, poi, dal 1849 come caserma.

La recente dismissione delle caserme (1999) ha offerto l’opportunità di recuperare alla fruizione urbana una parte di città che, data la sua collocazione, proprio al margine del centro storico, rappresenta un’occasione per aumentare la dotazione di attrezzature di interesse collettivo, garantendone allo stesso tempo l’accessibilità.

Sulla base dei disposti del Piano Strutturale del Comune di Arezzo, l’ex-Caserma Cadorna è stata classificata come “Area Strategica d’Intervento”: su questo presupposto, in Consiglio Comunale, è stato presentato un Atto di Indirizzo, fatto proprio dalla Giunta, che impegna l’Amministrazione alla promozione di un processo di progettazione partecipata riguardante l’area in oggetto.

L’iniziativa progettuale, accolta e approvata dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana, ha avuto origine dalla volontà di circa 600 residenti in Arezzo ed è nata all’interno del Cantiere dei Beni Comuni, di cui in fase organizzativa sono portavoce Legambiente, la Fabbrica del Sole Onlus e l’Associazione di Volontariato “Territori in Movimento”.

Il percorso di progettazione partecipata  ha come obiettivo di pianificare e progettare con i cittadini gli spazi di competenza pubblica e di intervenire anche nella redazione di linee guida generali sulle funzioni complessive dell’area.

 

IL PERCORSO

Il Percorso

La cittadinanza sarà coinvolta nella definizione di un possibile percorso operativo per l’attuazione del Piano Complesso d’Intervento relativo ad alcune parti dell’area ex-Caserma Cadorna, per la quale il Regolamento Urbanistico prevede ristrutturazioni e nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:

– 16.000 mq. per edilizia privata (alloggi, uffici, negozi);

–  7.500 mq. per strutture pubbliche (auditorium, biblioteca, servizi collettivi, etc.);

– sistemazione degli spazi aperti di proprietà pubblica (piazzale).

Il processo di progettazione partecipata – basato sulla conoscenza concreta dei cittadini – si propone di coinvolgere e informare la cittadinanza in merito alle grandi scelte di trasformazione urbanistica, di pianificare la destinazione d’uso di spazi di competenza pubblica e di intervenire anche nella redazione di linee guida per la progettazione dei privati.

L’attuazione di questi ultimi sarà comunque legata al bando d’interesse specifico che, in caso di decadenza, annullerebbe quanto condiviso e indicato durante il percorso.

 

LE FASI

Le fasi

1 Attività di informazione e di comunicazione: sono previste camminate di quartiere, interviste, murales, stands informativi, materiale cartaceo promozionale, sito web e pagina facebook.

 

2 Condivisione di indicazioni relative all’attuazione del Piano Complesso d’Intervento: attraverso un Open Space Technology (OST) aperto a tutta la cittadinanza saranno condivise idee, proposte e progetti d’uso relativi agli ambiti d’intervento indicati.

 

3 Elaborazione delle proposte: saranno realizzati tre laboratori di progettazione partecipata che coinvolgeranno un campione stratificato e rappresentativo di 50 cittadini/e (per genere, età e residenza). In fase preliminare i partecipanti riceveranno documentazione relativa al percorso in atto  con l’obiettivo di avere un’informazione completa e consapevole. Successivamente, insieme ad un gruppo di tecnici e facilitatori, i cittadini elaboreranno le visioni prodotte dall’OST con l’obiettivo di creare un progetto complessivo condiviso.

 

4 Attività di restituzione: quanto prodotto nella fase laboratoriale sarà reso visibile e comprensibile attraverso rendering, masterplan, modellini o plastici, che saranno presentati alla cittadinanza durante un evento pubblico in cui sarà possibile raccogliere ulteriori osservazioni.

 

Visita il sito dell’evento www.vivalacadorna.it