RIFLESSIONI E PROPOSTE DI LEGAMBIENTE AREZZO SUL PAESC (Piano d’azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) del Comune di Arezzo


A seguito degli incontri del percorso partecipativo per la definizione del PAESC, promossi dal Comune di Arezzo, in cui è stato evidenziato l’interesse a concentrarsi su:

  • Riduzione delle fonti energetiche climalteranti
  • Soluzioni che implichino benefici di risparmio economico e ambientale
  • Avvio di esperienze di Comunità energetiche
  • Importanza della partecipazione dei cittadini nelle scelte future

Legambiente Arezzo sintetizza le sue proposte e si dichiara disponibile a collaborare per azioni di supporto e informazione ai cittadini.

PREMESSE – I punti ideali di partenza irrinunciabili per Legambiente

Il PAESC non deve essere un semplice esercizio di stile nell’ambito della progettazione partecipativa, ma deve essere un percorso concreto, condotto a termine dall’Amministrazione Comunale insieme ai cittadini, come esperienza vincolante di partecipazione democratica alle politiche ambientali e sostenibili per il territorio aretino.
Alla luce delle sempre più urgenti e gravi problematiche globali e locali legate ai cambiamenti climatici, agli impegni internazionali sulla sostenibilità (Agenda 2030) e alle sempre più difficili prospettive future derivanti dalla dipendenza da fonti fossili e da forniture straniere, il PAESC può essere uno strumento di programmazione nel breve-medio-lungo termine, e deve essere proposto, condotto e difeso come:

  1. Occasione di rigenerazione sostenibile complessiva del territorio comunale, che sappia coinvolgere e informare la cittadinanza in tutte le sue forme di convivenza sociale, culturale, politica ed economica (Amministrazione comunale, attività produttive ed economiche, cittadini, scuole, enti Gestori, ETS, ecc.)
  2. Progetto complessivo e coordinato orientato alla ridefinizione di città sostenibile, anche in funzione di una sua maggiore autonomia energetica
  3. Strumento di programmazione e relativo controllo sull’utilizzo corretto dei finanziamenti del PNRR assegnati al nostro territorio
  4. Progetto condiviso dalla comunità, da difendere con forza anche di fronte a reazioni contrarie che inevitabilmente emergeranno a seguito di decisioni coraggiose e necessarie, opponendosi quindi alla logica del “Non nel mio cortile”

Ovviamente l’impegno principale è quello di mitigare le emissioni di tutti i gas climalteranti, intervenendo con un progetto coordinato, capace di ridurre le incongruenze esistenti, intervenire sulla proprietà pubblica e sulla gestione dei servizi, informare i cittadini sulla necessità/obbligo di comportamenti corretti e supportarli con azioni adeguate, incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare promuovendo l’implementazione del fotovoltaico; quest’ultimo punto porterebbe a due risultati immediati:
– Riduzione di uso di energia elettrica da fornitura di rete, oggi in gran parte generata da fonti fossili
– Possibilità di installazione di pompe di calore elettriche in sostituzione o accoppiamento a impianti a metano
Per la corretta messa a regime del progetto bisognerà insistere sulla comunicazione a tutti i livelli, con azioni puntuali e capillari rivolte ai cittadini (anche attraverso uno sportello ad hoc), alle scuole, alle attività produttive e commerciali.

PROPOSTE PER LA MITIGAZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 E DI NOX E DEGLI ATRI GAS INQUINANTI E CLIMALTERANTI

A. Edifici, attrezzature e servizi pubblici / Residenziale, Terziario e produttivo

Intervenire per caratterizzare il settore energetico in chiave sostenibile, attraverso:

  1. Azioni concrete e coordinate negli edifici pubblici, compreso il patrimonio residenziale pubblico (Case popolari), con interventi sull’isolamento termico, l’illuminazione (anche stradale), il riscaldamento e per la fruizione di servizi pubblici con il potenziamento e la ridefinizione del TPL.
  2. Azioni per promuovere cambiamenti in ambito residenziale, terziario e produttivo, favorendo l’informazione e la presentazione di progetti coordinati anche attraverso facilitazioni e incentivi, in particolare favorendo la nascita di Comunità energetiche
  3. Incrementare la messa a dimora di piante con una prospettiva a lungo termine per aumentare il ruolo di barriere verdi, in particolare contro il surriscaldamento del periodo estivo. Redigere a questo proposito un piano del verde pubblico in maniera partecipata con i cittadini.
  4. Salvaguardare l’area verde a Nord della città e completare la cintura verde in tutto il perimetro urbano con nuove messe a dimora di piante e con aree dedicate alla salvaguardia del suolo e della biodiversità
  5. Nel bacino aereografico della piana di Arezzo prevedere l’aggiunta di nuovi punti di analisi degli inquinanti dell’aria e del particolato per approfondire il peso degli impatti antropici e mettere in atto politiche mirate più efficaci nella lotta ai gas climalteranti. Naturalmente questo deve essere attuato tenendo conto delle innovazioni tecnologiche che riguardano ad esempio la combustione degli scarti legnosi in assenza di fiamma. Uno spunto che ad oggi ci pare interessante è quello di vietare o limitare fortemente l’abbruciamento di potature, sarmenti, residui agroforestali e prevedere al contrario:
    – Per le parti legnose un sistema di raggruppamento/triturazione/cippatura/ con logistica e raccolta per avviarne l’utilizzo in impianti termici o di cogenerazione dedicati o esistenti (es AISA).
    – Per le parti erbacee (non legnose) avviarle a compostaggio e/o biodigestione anaerobica per produzione di biogas.
    – Limitare/controllare il riscaldamento singolo con impianti a legna/pellet (si ha un incremento del PM10 /PM 2,5)
    – Iniziare a pensare, nel medio/lungo periodo a impianti di cogenerazione per teleriscaldamento.

B. TRASPORTI – Mobilità pubblica e privata

Sarà importante intervenire in maniera coordinata e contemporanea sulla mobilità, prevedendo una buona ed esaustiva comunicazione, sui seguenti ambiti:

  1. Ridisegnare la mobilità urbana e periurbana prevedendo ampliamento della ZTL e
    limitando la circolazione privata del traffico automobilistico, incentivando l’utilizzo dei parcheggi scambiatori nei pressi del Centro storico (Baldaccio, Mecenate, Stadio, Pietri, ecc.)
  2. Ridefinire in un disegno complessivo, integrato e utile l’intero progetto di piste ciclabili, attualmente frammentato, potenziandone l’utilizzo come percorso protetto e sicuro radiale al Centro, pensato per unire nel modo più efficace tutti i servizi principali di uso quotidiano (Uffici pubblici, scuole, mercati, Università, Ospedale, parchi, Centro storico, Ferrovia, quartiere periferici, ecc.), razionalizzando e semplificando i percorsi e rendendoli meno tortuosi di alcuni già esistenti
  3. Tracciare percorsi sicuri casa-scuola (pedonali e ciclabili), prevedere limitazioni di traffico intorno agli edifici scolastici del territorio, promuovere esperienze sperimentali coordinate a livello cittadino di accompagnamento con piedibus e bicibus da mettere definitivamente a regime, per favorire la riduzione del traffico privato e il recupero di una città vivibile per tutti
  4. Ridefinire il TPL nella prospettiva di strumento integrato per rendere la città fruibile anche e soprattutto per i residenti più distanti dal Centro storico, riducendo l’uso del mezzo privato, con collegamento con i parcheggi, incremento di mezzi pubblici leggeri, incentivi (abbonamenti gratis temporanei o ridotti) e con servizi extraurbani prolungati in orario serale/notturno
  5. Istituire servizi bus con prezzi ridotti per trasportare i lavoratori nei luoghi di lavoro nelle zone industriali e commerciali dove è maggiore il traffico con spostamenti con auto private e incrementare i trasporti pubblici scolastici
  6. Riqualificare la flotta di mezzi pubblici con veicoli elettrici di dimensioni adeguate alle strade da percorrere
  7. Implementare le colonnine di ricarica elettrica per auto, motorini, biciclette, monopattini, rendendole accessibili anche tramite APP con sistema di pagamento a consumo, provvedimento importante non solo per i residenti, ma anche per facilitare il turismo, nella prospettiva europea di progressiva sostituzione dei veicoli a motore termico, con scadenza proposta per il 2035

C. PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA

Incremento Fonti rinnovabili o alternative a livello individuale e collettivo / Comunità energetiche e incremento di impianti fotovoltaici e solari termici

  1. Semplificare le procedure amministrative per quanto di competenza del Comune e promuovere la creazione di uno sportello informativo per aggiornare sulle tecnologie più avanzate e per favorire:
    • La costituzione di Comunità energetiche di condominio, anche nel centro storico
    • L’installazione di fotovoltaico nei capannoni industriali e commerciali, anche diminuendo gli oneri di urbanizzazione per nuovi interventi o ristrutturazioni o manutenzioni straordinarie in questo settore, sempre con un attento controllo alla salvaguardia del suolo
  2. Favorire la produzione di BIOGAS da fanghi di depurazione e frazione umida FORSU (esiste già un impianto al Casolino; deburocratizzare il trasporto di fanghi da impianti di depurazione periferici). Velocizzare la costruzione del biodigestore AISA per utilizzo generalizzato di FORSU e frazione verde RSU otre a frazioni residui agricoli
  3. Favorire la produzione idroelettrica da tutti i salti idraulici (senza derivazione), compresi i depuratori e le acque condottate grezze.
  4. Progettare piccole centrali di cogenerazione in aree rurali/montane con utilizzo di biomasse legnose da residui agroforestali ed eventualmente da assestamento forestale comunque già previsto.
  5. Mitigazione delle regole attuali di assoluto divieto di installazione dl fotovoltaico e del solare termico in centro storico, attraverso:
    • Una nuova perimetrazione dell’area di divieto, limitandola alla parte realmente più antica della città, delimitata di fatto dal percorso di via Garibaldi
    • Nella zona così individuata permettere l’installazione di fotovoltaico e di solare termico (senza serbatoio di accumulo) per tutte quelle falde che risultino invisibili da spazi pubblici e/o anche da altre abitazioni, che sono la grande maggioranza per quanto riguarda le falde con buona esposizione solare (sud-est, sud, sud-ovest)
    • In questo ultimo caso eventualmente per le coperture tradizionali in tegola e coppo limitare l’installazione a fotovoltaico così detto integrato (in pratica senza aumentare l’altezza della falda rispetto allo stato precedente, quindi mantenendo la sua planarità originale) oppure incentivando l’uso di tegole fotovoltaiche con apposita regolamentazione
  6. Valutare implementazione degli impianti eolici nel territorio in base a un piano regionale e intercomunale coordinato, prendendo in considerazione i siti dove già sono presenti ripetitori per telecomunicazioni (TV, cellulari) o strutture edilizie dismesse (esempio Poti)