Visioni di quartiere


Il Comune di Arezzo, con capofila l’Assessorato ai servizi sociali, ha partecipato nel 2021 al bando “Educare in Comune” del Dipartimento per le politiche della Famiglia/Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è arrivato ai primissimi posti con un progetto impegnativo e articolato che ha l’obiettivo di rafforzare la rete educante nel quartiere di Saione.

Al centro del progetto “Visioni di Quartiere” è la scuola IV Novembre, con i suoi plessi che sono riferimento culturale e sociale, con i suoi insegnanti e il Dirigente scolastico, impegnati da anni in una ridefinizione e un ammodernamento dei sistemi educativi insieme a famiglie, associazioni, enti pubblici e privati.

Importantissimi anche gli Enti del Terzo Settore che possono contribuire alla ricostruzione di un’offerta culturale ed educativa radicata nel territorio e di tipo interdisciplinare e questo spiega la presenza trainante di Legambiente e FIAB per i temi della sostenibilità ambientale, di ACB Social Inclusion per l’intercultura e la mediazione linguistica, di No Mad Filodramma e Libera Accademia del Teatro per percorsi culturali e teatrali.

Ma protagoniste del progetto sono soprattutto le famiglie, italiane e straniere, che costituiscono la comunità che vive nel quartiere, che ne condivide le risorse e le criticità, che lo rende una delle zone più vivaci e ricche di servizi e opportunità del territorio comunale aretino. Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie fragili, che segnalano problematiche legate agli aspetti economici, sociali e linguistici.

Il progetto contiene tante azioni operative, che rispondono a bisogni della comunità scolastica e che si basano su un’azione educativa complessiva incentrata sui temi della cittadinanza attiva, della partecipazione democratica, della condivisione fra tutti i soggetti coinvolti e non può prescindere da un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, in quanto la rigenerazione sociale, culturale ed educativa è strettamente connessa alla riqualificazione urbana ed ecologica.

Per promuovere comportamenti virtuosi sostenibili orientati dunque alla rigenerazione complessiva del quartiere sono previste azioni diversificate che tengono conto di target e bisogni diversi e che partono da una metodologia “dal basso”, capace di coinvolgere i destinatari del progetto fin dalle fasi di progettazione.

Il progetto contiene due azioni principali:

  • la costruzione di un processo di mobilitazione/ricostruzione della comunità, che fa capo all’Amministrazione comunale e coinvolge tutti i soggetti attivi nel quartiere,
  • la promozione di azioni educative concrete incentrate sulla partecipazione, la sensibilizzazione e l’educazione alla sostenibilità, secondo i principi di Agenda 2030, che mirano a coinvolgere i bambini e i ragazzi e a offrire servizi utili di supporto alle famiglie.

Bambini, ragazzi e le loro famiglie sono dunque i protagonisti di questo progetto annuale, partito a luglio con dei bellissimi campi solari, che proseguirà con tante azioni concrete: il piedibus per ridurre il traffico intorno alle scuole, il Consiglio dei ragazzi per sperimentare democraticamente cosa vuol dire partecipare alla cura degli spazi comuni, tanti percorsi educativi sulla sostenibilità ambientale, sul rispetto delle differenze e sull’autonarrazione e infine incontri di coprogettazione con genitori, insegnanti, educatori e operatori delle associazioni per rendere tutte queste esperienze condivise e per arricchirle con le idee di tutti.

Il progetto durerà fino all’estate 2024, ma l’impegno è di mettere a regime una modalità di attivazione sociale che raggruppi in modo stabile intorno ai bambini e ai ragazzi una comunità di soggetti capaci di contribuire alla loro crescita e alla loro educazione. Questo sarà possibile formalizzando la creazione di un patto educativo di comunità, uno strumento importante per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra la Scuola e le comunità educanti territoriali.